iPuja

The comprehensive support for your Buddhist meditation practice

Dhammapada (nuova traduzione in Italiano)

512px-CC-logo.svgCreative Common

1. Tutto quello che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato; si trova nei nostri pensieri; è costituito dai nostri pensieri. Se qualcuno parla o agisce sulla base di un pensiero impuro, la sofferenza lo segue, come la ruota segue il piede del bue che trascina il carro.

2. Tutto quello che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato; si trova nei nostri pensieri; è costituito dai nostri pensieri. Se qualcuno parla o agisce sulla base di un pensiero puro, la felicità lo segue come un'ombra che mai lo abbandona.

3. "Ha abusato di me, mi ha colpito, mi ha sconfitto, mi ha derubato"-- in coloro che offrono albergo a questi pensieri l'odio non avrà mai fine.

4. "Ha abusato di me, mi ha colpito, mi ha sconfitto, mi ha derubato"-- in coloro che non offrono albergo a questi pensieri l'odio avrà termine.

5. Perché l'odio non si estingue mai con l'odio: l'odio si estingue con l'amore, questa è una legge antica.

6. Il mondo non sa che tutti noi veniamo presto a una fine: - ma in quelli che lo sanno, i litigi cessano istantaneamente.

7. Di colui che vive cercando solo i piaceri, con i suoi sensi senza controllo, senza moderazione nel cibo, pigro e debole, Mara (il tentatore) certamente avrà ragione, come il vento abbatte un debole albero.

8. Di colui che vive senza ricercare i piaceri, con i sensi ben controllati, moderato nel cibo, fiducioso e forte, Mara non avrà ragione, non più di quanto il vento non abbatta una forte montagna.

9. Colui che desidera indossare la veste ocra (del monaco) senza essersi ripulito dai vizi, ignorando la temperanza e la verità, è indegno della veste ocra.

10. Ma colui che si è ripulito dai vizi, è ben radicato in tutte le virtù, temperante e veritiero, egli è degno della veste ocra.

11. Coloro che immaginano il vero nel falso, e vedono il falso nel vero, mai arriveranno al vero, ma seguiranno vani desideri.

12. Coloro che riconoscono il vero nel vero, e il falso nel falso, arrivano alla verità, e seguono le vere aspirazioni.

13. Così come la pioggia penetra in una casa con un tetto malcurato, così la passione penetra in una mente priva di riflessione.

14. Così come la pioggia non penetra in una casa con un tetto ben curato, così la passione non penetra in una mente usa alla riflessione.

15. Colui che fa del male trova di cui lamentarsi in questo mondo, e anche nel prossimo: si lamenta in entrambi. Si lamenta e soffre quando vede il male di ciò che ha fatto.

16. L'uomo virtuoso trova diletto in questo mondo, e anche nel prossimo; trova diletto in entrambi. de la purezza di ciò che ha fatto.

17. Colui che fa del male soffre in questo mondo, e soffre anche nel prossimo;
soffre in entrambi. Soffre quando ripensa al male che ha fatto; soffre sempre di più incamminandosi sul percorso non salutare.

18. L'uomo virtuoso è felice in questo mondo, ed è felice anche nel prossimo; è felice in entrambi. E' felice quando ripensa al bene che ha fatto. E' felice sempre di più incamminandosi sul percorso salutare.

19. L'uomo trascurato, anche se è in grado di recitare una ampia porzione (dei testi), ma non lo segue nei comportamenti, non ha spazio nella vita pura, ma è come un pastore che conta le pecore degli altri.

20. Colui che segue gli insegnamenti, anche se è in grado recitare solo una piccola porzione (dei testi), ma, avendo abbandonato la passione, l'odio e la pazzia, possiede la vera conoscenza e la serenità di mente, non attaccandosi a nulla in questo mondo e in quello che verrà ha davvero un suo posto nella vita pura.

21. La consapevolezza è il cammino per il senza morte (Nibbana), la mancanza di consapevolezza è il cammino per la morte. Coloro che sono consapevoli non muoiono, coloro che non lo sono è come se fossero già morti.

22. Coloro che hanno sviluppato pienamente la consapevolezza, gioiscono nella consapevolezza, gioiscono come se fossero già arrivati alla meta.

23. Questi uomini saggi, meditativi, affidabili, in possesso dei più forti poteri, raggiungono il Nibbana, la massima felicità.

24. Se una persona è piena di energia e di consapevolezza, pura dei suoi pensieri, parole e atti e se tutte le sue azioni sono fatte con cura e attenzione e frena i suoi sensi, guadagna la sua vita in accordo con il Dhamma ed è determinato, allora, la fama e la fortuna di quell’uomo così consapevole cresce progressivamente.

25. Risvegliandosi, coltivando la consapevolezza, la moderazione e il controllo, il saggio può fare di s stesso un'isola che nessun'onda può superare.

26. Gli stolti seguono per vanità gli uomini privi di saggezza? Il saggio custodisce la consapevolezza come il suo gioiello più prezioso.

27. Non inseguire la vanità e il diletto per il piacere sensuale! Colui che è consapevole e meditativo, ottiene una gioia incommensurabile.

28. Quando l'uomo istruito si libera della vanità per mezzo della consapevolezza, egli, saggio, scalando le vette più alte della saggezza, guarda giù gli stolti, sereno guarda la gente che si accapiglia, come uno che dall'alto di una montagna guarda coloro che stanno sulla pianura.

29. Consapevole tra i distratti, sveglio tra gli addormentati, il saggio avanza come un corridore che lascia indietro la massa.

30. Per mezzo della consapevolezza Indra è asceso al trono degli dei. La gente onora la consapevolezza; la distrazione è sempre disprezzata.

31. Un monaco che gioisce nella consapevolezza, che guarda con timore alla distrazione, si muove come un fuoco che brucia tutti gli ostacoli siano essi piccoli oppure grandi.

32. Un monaco che gioisce nella consapevolezza, che guarda con timore alla distrazione non può cadere, è vicino al Nibbana.

33. Come un arciere cura la sua freccia perché colpisca il bersaglio, un saggio affila il suo pensiero tremante e incerto, così difficile da custodire e temperare.

34. Come un pesce tratto dalla suo elemento e gettato sulle terra asciutta, il nostro pensiero si agita dovunque per sfuggire dal dominio di Mara.

35. È bene domare la mente, così difficile da trattenere, vagante, accorrente a ogni stimolo; una mente domata porta la felicità.

36. Controlli il saggio i suoi pensieri, perché essi sono difficili da percepire, assai abili, ed essi accorrono verso ogni stimolo: i pensieri ben controllati portano la felicità.

37. Coloro che mettono le briglie alla loro mente che viaggia lontano, si muove solitaria, è priva di un corpo, e si nasconde nei più profondi recessi del cuore, saranno liberi dai lacci di Mara.

38. Se i pensieri di un uomo sono incerti, se non conosce la vera legge, se la sua pace mentale è perturbata, la sua conoscenza non sarà mai perfetta.

39. Se i pensieri di un uomo non sono dissipati, se la sua mente non rimane perplessa, se ha smesso di pensare in termini di bene e male, allora non deve aver paura mentre pone attenzione.

40. Sapendo che il suo corpo è fragile come un vaso di terracotta, rendendo il suo pensiero gagliardo come una fortezza, egli dovrebbe attaccare Mara con le armi della conoscenza, dovrebbe tenerlo sott’occhio anche dopo averlo sconfitto, e non dovrebbe mai deporre le armi.

41. Non tra molto, ahimè, questo corpo giacerà immobile, immondo, senza più la possibilità di comprendere alcunché, quale inutile relitto.

42. Qualsiasi cosa chi odia può fare a chi anche odia, o un nemico a un nemico, una mente mal diretta ci farà un danno ben maggiore.

43. Non una madre, non un padre faranno per noi così tanto, né nessun'altra persona cara; una mente ben diretta ci renderà ben più grande servizio.

44. Chi mai trascenderà questa terra, il regno dei morti e quello degli dei? Chi troverà il chiaramente delineato sentiero della virtù, allo stesso modo nel quale un uomo abile trova il fiore che sta cercando?

45. Il discepolo trascenderà la terra, il regno dei morti e quello degli dei. Il discepolo troverà dil chiaramente delineato sentiero della virtù, allo stesso modo nel quale un uomo abile trova il fiore che sta cercando.

46. Colui che sa che questo corpo è come brina, e ha imparato essere senza sostanza come un miraggio, romperà la freccia abbagliante di Mara, e non incontrerà mai il signore della morte.

47. La morte porta via l'uomo che trascorre il tempo a raccogliere fiori e la cui mente è distratta, come un'alluvione trascina via le case di un villaggio addormentato.

48. La morte sottomette l'uomo che trascorre il tempo a raccogliere fiori, e la cui mente è distratta, ben prima che la sua ricerca del piacere abbia termine.

49.Come l'ape raccoglie il nettare e si allontana senza recar alcun danno al fiore, o al suo colore o profumo, allo stesso modo il saggio dimora nel suo villaggio.

50. Non delle perversioni di altri, né delle loro colpe come azioni o negligenze, dovrebbe il saggio prendere nota, piuttosto dovrebbe farlo riguardo le sue stesse cattive azioni e negligenze.

51. Come un bel fiore, pieno di colore ma privo di profumo, sono le belle ma inutili parole di colui che non agisce in accordo con esse.

52. Ma, come un bel fiore, pieno di colore e ricco di profumo, sono le belle ma efficaci parole di colui che opera in accordo a esse.

53. Come innumerevoli ghirlande possono essere create da un mazzo di fiori, allo stesso modo molte buone cose possono essere conseguite da un mortale una volta che sia nato.

54. Il profumo dei fiori non va controvento, né quello del sandalo o di altri odorosi materiali; ma il profumo della gente buona viaggia anche controvento. Un uomo buono pervade ogni luogo.

55. Legno di sandalo, Tagara o Loto, o un Vassiki , tra tutti questi tipi di profumi, il profumo della virtù è insuperabile.

56. Sgradevole è il profumo che viene da Tagara o da legno di sandalo; il profumo di coloro che possiedono la virtù si eleva in alto, fino agli dei.

57. Per le genti che possiedono queste virtù, che vivono senza distrazione, e si sono emancipati attraverso la conoscenza, Mara, il tentatore, non trova mai la strada.

58. Così come da un mucchio di spazzatura gettati in strada cresce il giglio pieno di profumo e delizioso, così il discepolo del Buddha pienamente realizzato brilla della sua conoscenza tra coloro che sono sono come spazzatura, tra la gente che cammina nell'oscurità.

60. E’ lunga la notte per chi è sveglio; lungo un chilometro per chi è stanco; lunga è la vita per lo stolto che non conosce la vera legge.

61. Se un viaggiatore non incontra qualcuno meglio di lui o suo pari, continuo piuttosto assiduamente il suo solitario cammino; uno stolto non rappresenta alcuna compagnia.

62. "Questi figli mi appartengono, e i loro possedimenti anche mi appartengono" da tali pensieri lo stolto è tormentato. Egli stesso non appartiene a se stesso; come potrebbero esserlo i figli e i possedimenti?

63. Lo stolto che è consapevole della sua stoltezza, è per lo meno abbastanza saggio. Ma lo stolto che si ritiene saggio, viene davvero chiamato stolto.

64. Se uno stolto è associato con un saggio persino per tutta la sua vita, egli percepirà la verità come un cucchiaio gusta la minestra.

65. Se un uomo intelligente è associato anche per un solo minuto con un saggio, egli percepirà la verità, così come la lingua gusta la minestra.

66. Stolti di scarso comprendonio hanno se stessi come i più grandi nemici, poiché compiono atti malevoli che porteranno necessariamente frutti amari.

67. Un atto non è ben fatto se l'autore se ne pente, e se, con volto sconvolto, piange come risultato di quell'atto.

68. Un atto è ben fatto se l'autore non se ne pente, e se è felice e contento come ricompensa di quell'atto.

69. Finché l'atto cattivo non porta frutto, il pazzo lo considera come miele; ma quando matura, allora lo stolto soffre con cordoglio.

70. Mangi pure uno stolto il suo cibo sulla punta di uno stecchino (come un asceta), eppure egli non vale la sedicesima parte di coloro che hanno dato valore alla legge.
71. Un atto cattivo, al modo del latte fresco, non si guasta immediatamente ma, al modo di fuoco celato sotto la cenere, segue invariabilmente l'autore; non c'è via di uscita dalle conseguenze di un atto cattivo.

72. L'abilità di uno stolto può solo danneggiarlo; distrugge i suoi meriti e la sua saggezza.

73. Desideri pure un falso una falsa reputazione, precedenza tra i Bhikku, primato nel monastero, adorazione dalle altre genti!

74. "Si renda conto sia il laico che il monaco che questo è stato fatto da me; possano loro essere a me soggetti riguardo quello che deve e non deve essere fatto!", questa è la mentalità dello stolto, e i suoi desideri e il suo orgoglio aumentano.

75. "Diverse sono le strade che portano al benessere materiale e al Nibbana"; se un Bhikku, discepolo del Buddha, ha imparato questo, non punta all'onore, mira piuttosto alla separazione dal mondo.

76. Se tu vedi un uomo intelligente che vi indica dove possono essere trovati tesori, che vi mostra ciò che va evitato, e vi ammonisce se errate, seguite quell'uomo; sarò di beneficio, non di danno, per coloro che lo seguono.

77. Che ammonisca, insegni, vieti ciò che non è appropriato! - agli sarà amato dai buon e odiato dai cattivi.

78. Non abbiate qualcuno che fa del male come amico, non abbiate come amici persone scadenti: abbiate piuttosto persone virtuose come amici, abbiate come amici i migliori degli uomini.

79. Colui che segue la legge vive felicemente con una mente serena; il saggio si rallegra sempre nella legge, come predicata dai nobili.

80. I fabbricanti dei pozzi mandano l'acqua dove desiderano; gli arcieri piegano la freccia; i carpentieri un'asse di legno; i saggi migliorano se stessi.

81. Come una solida roccia non è scossa dal evento, così le persone sagge non vengono scosse da critiche e lodi.

82. I saggi, dopo che hanno ascoltato le leggi, diventano sereni, come un profondo, liscio e calmo lago.

83. Le buone persone superano qualsiasi cosa loro accada, i buoni non si agitano, desiderando il piacere; siano essi toccati da felicità o dolore, i saggi non appaiono mai esaltati o depressi.

84. Se, sia per se stesso o per altri, un uomo non desidera un figlio, né possedimenti, né dominio, e se non desidera il suo proprio successo mediante mezzi scorretti, allora egli è buono, saggio e virtuoso.

85. Pochi sono quelli tra gli uomini che arrivano all'altra riva; gli altri da questa parte corrono su e giù lungo la riva.

86. Quelli che, allorché la legge è stata ben a loro proclamata, la seguono, supereranno il dominio della morte, comunque difficile ciò possa essere.

87. Un saggio dovrebbe lasciare lo stato oscuro (della vita ordinaria), e seguire lo stato luminoso (del Bhikku). Dopo essere passato dalla vita in casa a quella del senza-casa, dovrebbe cercare la gioia dove sembra non essercene. Lasciando indietro tutti piaceri, e considerando nulla coma suo possedimento, il saggio dovrebbe purificarsi da tutti i turbamenti della mente.

89. Coloro la cui mente sia ben radicata nei (sette) elementi della conoscenza e, senza afferrarsi a nulla, gioiscono nella libertà dagli attaccamenti, i cui appetiti sono stati conquistati, e che sono pieni di luce, sono liberi (persino) in questo mondo.

90. Non c'è sofferenza per colui che ha terminato il suo cammino, abbandonato il cordoglio, liberato se stesso in ogni aspetto, e gettati via tutti gli impedimenti.

91. Partono con i loro pensieri ben raccolti, non sono felici dove dimorano; come cigni che hanno lasciato il lago, lasciano essi la casa e i loro affetti.

92. Degli uomini che non hanno ricchezze, che vivono di cibo donato, che hanno percepito l'assenza e la libertà incondizionata (Nibbana) , difficile da capire è il cammino, come quello degli uccelli nell'aria.

93. Di colui i cui appetiti siano stati acquietati, che non è assorbito nel diletto, che ha percepito l'assenza e la libertà incondizionata (Nibbana), difficile da capire è il cammino, come quello degli uccelli nell'aria.

94. Persino gli dei invidiano colui i cui sensi, come cavalli domati dal cavaliere, sono stati sottomessi, che è libero dall'orgoglio, e libero dagli appetiti.

95. Colui che esegue i suoi compiti è tollerante come la terra, come la freccia di Indra; è come un lago senza fango; nessuna nuova nascita è riservata a lui.

96. La sua mente è quieta, quieti sono le sue parole e atti, quando egli ha ottenuto la libertà per mezzo della vera conoscenza, quando è quindi diventato un uomo quieto.

97. L'uomo che è libero dalla credulità, ma conosce il non creato, che ha reciso tutti i legami, rimosse tutte le tentazioni, rinunciato a tutti i desideri, egli è il più grande tra gli uomini.

98. In un villaggio o nella foresta, nell'acqua profonda o sulla terra asciutta, dovunque dimorino persone venerabili, quel logo è delizioso.

99. Le foreste sono deliziose; dove il mondo non trova alcun diletto, coloro che sono senza passioni trovano diletto, poiché essi non sono alla ricerca dei piaceri.

100. Di persino un lungo discorso, ma composto di parole senza senso, una parola sensata è migliore, quella ascoltando la quale un uomo diventa quieto.

101. Di persino una lunga preghiera, ma composta di parole senza senso, una preghiera di una sola parola sensata è migliore, quella ascoltando la quale un uomo diventa quieto.

102. Sebbene un uomo possa recitare centinaia di preghiere composte di parole senza senso, una parola della legge è meglio, quella ascoltando la quale un uomo diventa quieto.

103. Se un uomo conquista in battaglia mille volte migliaia di uomini, e se un altro conquista se stesso, egli è il più grande dei conquistatori.

104. Il proprio se conquistato è meglio di quello di tutte le altre persone; nemmeno un dio, un musico celeste, né Mara con Brama potrebbero trasformare in sconfitta la vittoria di un uomo che ha sconfitto se stesso, e sempre vive nella moderazione.

106. Se un uomo sacrifica per cento anni mese dopo mese migliaia di vittime, e se egli, solo per un momento, omaggia un uomo il cui spirito è radicato nella vera conoscenza, meglio è questo omaggio che il sacrificio di cento anni.

107. Se un uomo adora per cento anni mese dopo mese il fuoco nella foresta, e se egli, solo per un momento, omaggia un uomo il cui spirito è radicato nella vera conoscenza, meglio è questo omaggio che il sacrificio di cento anni.

108. Qualsiasi cosa un uomo sacrifica in questo mondo come offerta o abluzione per un intero anno allo scopo di conseguire meriti, il complesso di ciò costituisce qualcosa di irrilevante; la reverenza mostrata al giusto è migliore.

109. In colui che sempre saluta e costantemente riverisce gli anziani,quattro cose aumenteranno, cioè, la vita, la bellezza, la felicità e il potere.

110. Della vita di cent'anni di colui che vive nel vizio e nell'eccesso, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo coltiva le virtù e la riflessione.

111. Della vita di cent'anni di colui che vive nel vizio e nell'eccesso, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo coltiva la saggezza e la moderazione.

112. Della vita di cent'anni di colui che vive pigro e debole, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo ha conseguito forza incrollabile.

113. Della vita di cent'anni di colui che che non ha visto l'inizio e la fine, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo ha visto l'inizio e la fine.

114. Della vita di cent'anni di colui che che non ha visto il luogo imperituro, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo ha visto il luogo imperituro.

115. Della vita di cent'anni di colui che che non ha visto la legge più alta, la vita di un solo giorno è migliore se un uomo ha visto la legge più alta.

116. Se un uomo volesse dirigersi con celerità verso il bene, dovrebbe egli distogliere i suoi pensieri dal male; se un uomo fa quello che è bene con pigrizia, la sua mente trae diletto dal male.

117. Se un uomo commette una colpa, che non la ripeta; che non tragga piacere dal compierla; la sofferenza è ciò che segue dal male.

118. Se un uomo va quello che è giusto, che lo ripeta; che tragga diletto da esso: la felicità è ciò che segue dal bene.

119. Persino chi fa del male vede la felicità fintantoché il suo atto non è maturato; ma quando l'atto cattivo sarà maturato, anche il suo autore vedrà il male in esso.

120. Persino chi fa del bene vede dei giorni cattivi, finché i suoi buoni atti non sono maturati; ma quando i suoi atti maturano, allora il buon uomo vede giorni felici.

121. Che nessun uomo pensi con leggerezza al male, dicendo nel suo cuore che esso non avrà alcuna conseguenza. Un secchio è riempito da gocce che cadono poco a poco: lo stolto diventa pieno di male, anche se ne raccoglie poco a poco.

122. Che nessun uomo pensi con leggerezza al bene, dicendo nel suo cuore che esso non avrà alcuna conseguenza. Un secchio è riempito da gocce che cadono poco a poco: l'uomo saggio diventa pieno di bene, anche se ne raccoglie poco a poco.

123. Che un uomo eviti gli atti cattivi, allo stesso modo un mercante solo con un prezioso carico , evita una strada pericolosa; allo stesso modo un uomo che ama la vita evita il veleno.

124. Colui che non ha ferite sulla mano, può toccare con essa un veleno; il veleno non danneggia chi non ha ferite; e nemmeno c'è il male per chi non commette male.

125. Se un uomo offende una persona inoffensiva, pura e innocente, il male ricade su di lui come polvere fine scagliata contro vento.

126. Qualcuno nasce di nuovo; coloro che fanno del male nell'inferno; i giusti vanno in paradiso; coloro che sono liberi da tutti i desideri mondani raggiungono il Nibbana.

127. Non nel cielo, né nel mezzo del mare, né nelle profondità delle montagne è conosciuto un luogo nel mondo dove la morte non può raggiungere il mortale.

129. Tutti gli uomini tremano di fronte alle punizioni, tutti gli uomini temono la morte; mettendosi nel posto dell'altro, uno non dovrebbe colpire o uccidere.

130. Tutti gli uomini tremano di fronte alle punizioni, tutti gli uomini amano la vita; mettendosi nel posto dell'altro, uno non dovrebbe colpire o uccidere.

131. Chi cerca la propria felicità punendo o uccidendo esseri che anche mirano alla propria felicità, non la troveranno dopo la morte.

132. Chi cerca la propria felicità non punendo o uccidendo esseri che anche mirano alla propria felicità, la troverà anche dopo la morte.

133. Non parlare duramente ad alcuno; coloro che sono in questo modo indirizzati risponderanno nello stesso modo. Parlare con ira è doloroso, e i suoi effetti ricadranno su di te.

134. Se puoi tenerti calmo e quieto come una campana rotta, sarai sicuro di conseguire il Nibbana, non ci sarà alcuna acrimonia in te.

135. Al modo in cui un vaccaro con i suoi collaboratori conduce le sue mucche nella stalla, così la vecchiaia e la morte conducono la vita degli uomini.

136. Uno stolto non si rende conto di compiere il male; ma egli sperimenta sofferenza per i suoi atti come se fosse bruciato dal fuoco.

137. Colui che infligge sofferenza su persone innocenti e inoffensive, sperimenterà presto uno dei dieci stati di sofferenza.

138. Avrà crudeli sofferenza, perdite, ferite nel corpo, pesanti afflizioni, o follia.

139. O problemi con la pubblica amministrazione, o una grave accusa, o una disavventura sentimentale o distruzione di cose di cose di valore.

140. Oppure un fulmine colpirà la sua casa; e quando il suo corpo è distrutto, lo stolto andrà all'inferno.

141. Non la nudità, né l'acconciatura dei capelli, né il fatto di non lavarsi, non il digiuno, né giacere al suolo, sfregarsi nella polvere o sedere immobili può purificare il mortale che non ha superato i desideri.

142. Colui che, sebbene vestito finemente, esercita tranquillità, è quieto, sottomesso, moderato, casto e ha cessato di trovare difetti nelle altre persone, è certamente un Brahmana, un ascetico, un monaco.

143. Raro è in questo mondo il tipo di persona che per il senso di vergogna nel fare il male si tiene sveglio come un cavallo ben domato che non offre alcuna occasione per la frusta.

144. Così come un cavallo ben domato toccato dalla frusta, sii tu attivo e vitale, e per mezzo della fede, della virtù, dell'energia, della meditazione, del discernimento della legge tu supererai la sofferenza.

145. Gli irrigatori indirizzano l'acqua; gli arcieri rendono diritta la freccia; i carpentieri piegano un'asse di legno, le buone persone domano se stesse.

146. Come mai c'è il riso, come mai la gioia se il mondo sta sempre bruciando?, Perché non cerchi piuttosto una luce, tu che sei avvolto nelle tenebre?

147. Guarda questo corpo vestito, coperto di ferite, tenuto insieme dalle ossa, soggetto di molti passati pensieri, che ora non ha forze, né alcuna tenuta.

148. Questo corpo decade con la vecchiaia, è pieno di malattie e fragile; questo cumulo putrescente cade presto in pezzi, la vita in effetti termina con la morte.

149. Queste ossa bianche, come quelle delle carcasse della selvaggina gettate in autunno, che piacere c'è nel guardarle?

150. Questo castello fatto di ossa, coperto di carne e sangue, ospita la vecchiaia e la morte, l'orgoglio e l'inganno.

151. Le brillanti carrozze dei re vengono presto distrutte, il corpo anche ha di fronte la distruzione, ma gli insegnamenti delle persone virtuose non conoscono distruzione - così dicono i virtuosi tra di loro.

152. Un uomo che ha imparato poco, invecchia come un toro; la sua carne aumenta, ma la sua conoscenza no.

153. Io, che ho cercato il costruttore di questa casa, non riuscendo a raggiungere il Nibbana che mi avrebbe permesso di trovarlo, ho vagato per innumerevoli nascite nel Samsara. Nascere e rinascere ancora è ciò stesso sofferenza.

154: Oh, costruttore di questo corpo! Ti ho visto, non costruirai più alcuna casa per me. Tutte le tue travi sono rotte, il tetto è crollato. La mia mente ha raggiunto l'Incondizionato; la fine della percezione è stata conseguita.

155. Gli uomini che non hanno osservato un'appropriata disciplina, è non hanno fatto tesoro della loro gioventù, periscono come vecchi aironi in un lago senza pesci.
fish.

156. Gli uomini che non hanno osservato un'appropriata disciplina, è non hanno fatto tesoro della loro gioventù, giacciono, come archi rotti, rimpiangendo il passato.

157. Se un uomo è caro a se stesso, dovrebbe ben proteggersi;
dovrebbe egli stare in guardia in tutti e tre i periodi della vita.

158. Che un uomo prima diriga prima se stesso verso ciò che è giusto, poi insegni agli altri; in questo modo il saggio non riceverà ammonimenti.

159. Se un uomo pratica se stesso quello che insegna, essendo egli stesso sottomesso, può sottomettere gli altri; il proprio se è in effetti ben difficile da sottomettere.

160. Ognuno è il rifugio per se stesso; come potrebbero esserlo altri? Con se stessi pienamente domati, si può ottenere un rifugio ben difficile da conseguire.

161. Il male fatto da lui stesso, sorto in se stesso, e causato da se stesso, distrugge lo stolto, al modo in qui un diamante frantuma la roccia che lo nascondeva.

162. Colui la cui perversione è molto grande, abbassa se stesso al livello desiderato dal suo nemico, così come un rampicante fa con l'albero intorno al quale si arrotola.

163. Atti cattivi, e atti che fanno male a noi stessi, sono facili da compiere; ciò che è salutare e buono, ciò è davvero difficile da realizzare.

164. Lo stolto che, a causa delle sue scorrette opinioni, disprezza l'insegnamento dei Nobili degni di omaggio che vivono in accordo col Dhamma, è come l'Agave che genera frutti per la sua stessa distruzione.

165. Da se stessi il male è fatto, da stessi si viene corrotti; da se stessi il male non è fatto, da se stessi si è purificati. Purezza e impurezza dipendono strettamente da se stessi, nessuno può purificare un altro.

166. Che nessuno trascuri il proprio beneficio a vantaggio di quello di altri, per quanto grande; chiaramente percependo il proprio beneficio, si dovrebbe compiere ogni sforzo per conseguirlo.

167. Non seguire la cattiva legge! Non vivere nella distrazione! Non seguire le false dottrine! Non essere amico del mondo.

168. Alzati! Non essere pigro! Segui la legge della virtù! Il virtuoso è felice in questo mondo e nel prossimo.

169. Segui la legge della virtù; non seguire quella del peccato. Il virtuoso è felice in questo mondo e nel prossimo.

170. Se un uomo guarda al mondo nel modo in cui guarda una bolla o un miraggio, il Re della Morte non lo troverà.

171. Vieni, osserva questo mondo scintillante, come faresti con una carrozza reale:
gli stolti vi si immergono, ma i saggi nemmeno lo toccano.

172. Colui che precedentemente era spietato e successivamente è diventato pacifico, rischiara questo mondo, come la luna libera dalle nuvole.

173. Colui i cui atti cattivi sono coperti da quelli buoni, rischiara questo mondo, come la luna libera dalle nuvole.

174. Questo mondo è oscuro, pochi possono vedere qui; solo alcuni possono andare in paradiso, come uccelli scappati dalla rete.

175. I cigni viaggiano nel cielo; coloro che sono dotati di poteri soprannaturali viaggiano attraverso lo spazio; il saggio è condotto fuori da questo mondo, quando ha sconfitto Mara e il suo seguito.

176. Colui che ha trasgredito la Verità, che indulge nelle bugie, ed è disinteressato a quello che gli accadrà in futuro, non c'è alcun male che non oserà commettere.

177. Coloro che mancano di generosità non vanno nel mondo degli dei; solo gli stolti non apprezzano la liberalità; un saggio gioisce nel dono, e mediante esso viene benedetto nel prossimo mondo.

178. Meglio della sovranità sulla terra, meglio di andare in paradiso, meglio che il dominio su tutti i mondi, è la ricompensa dei primi passi verso la liberazione.

179. Colui, la cui conquista è completa, in cui non può più giungere alcun ulteriore corruzione da questo mondo, quel Buddha di infinita saggezza che non segue alcun percorso, - attraverso quale percorso lo vuoi condurre?

180. Colui il quale nessun desiderio con le sue insidie e veleni può distrarre, per quale percorso puoi condurlo, il Risvegliato, colui che non segue alcuna traccia?

181. Persino gli dei invidiano coloro che sono risvegliati e non distratti, che si dedicano alla meditazione, che sono saggi, e che si deliziano nell’isolamento da questo mondo.

182. Difficile da ottenere la nascita umana, difficile la vita dei mortali, difficile avere l'occasione di ascoltare i nobili insegnamenti, difficile che un Buddha appaia.

183. Astenersi dal fare del male, fare del bene e purificare la mente, questo è l'insegnamento di tutti i Buddha.

184. Le migliori pratiche morali sono la pazienza è la tolleranza; "Il Nibbana è il culmine", sostengono i Buddha. Un Bhikku non fa male agli altri; chi fa male agli altri non è un Bhikku.

185. Non disprezzare, non colpire, vivere modestamente sotto la legge, moderato nel cibo e nel dormire, sedere in solitudine e dimorare nei più alti pensieri, -- questo è l'insegnamento del Buddha.

186. Il desiderio non può essere soddisfatto, nemmeno da una pioggia di monete d'oro; chi sa che il desiderio offre solo una breve consolazione e aumenta la sofferenza, colui è saggio.

187. Persino nei piaceri paradisiaci non trova alcuna soddisfazione, il discepolo pienamente risvegliato trae gioia solamente dalla distruzione di tutti i desideri.

188. Gli uomini, trascinati dalla paura, vanno in molti rifugi, sulle montagne e nelle foreste, tra i cespugli e presso gli alberi sacri.

189. Ma i rifugi terreni non sono rifugi sicuri, non sono i migliori rifugi; un uomo non trova la liberazione da tutta la sofferenza andando in quei rifugi.

190. Colui che prende rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha; egli vede le quattro Nobili Verità.

191. La sofferenza, l'origine della sofferenza, la fine della sofferenza e il Nobile Ottuplice Sentiero che conduce alla fine della sofferenza.

192. Le Quattro Nobili Verità sono il rifugio sicuro, sono il miglior rifugio; essendosi recato in questo rifugio, un uomo è liberato da tutta la sofferenza.

193. Un essere soprannaturale non è facile da trovare, non nasce ovunque. Dovunque un tale saggio nasca, la sua congerie prospera.

194. Felice è l'apparizione di un Buddha, felice l'insegnante del Dhamma, felice la pace del Sangha, felice è la devozione di coloro che stanno in pace.

195. Egli tributa omaggio a chi è degno di venerazione, siano essi Buddha o i loro discepoli che hanno superato gli ostacoli e si sono liberati della sofferenza e dei lagnanze.

196. Il merito conseguito da una persona che tributa omaggio a coloro che sono stati liberati dalle intossicazioni mentali e che non hanno nulla a temere, non può essere misurato da alcuno, né paragonato ad alcuna altra cosa.

197. Viviamo felicemente, quindi, astenendoci dall'odiare che ci odia!, tra gli uomini che ci odiano dimoriamo liberi dall'odio!

198. Viviamo felicemente, quindi, in buona salute tra i malati! Tra gli uomini che sono malati dimoriamo in buona salute.

199. Viviamo felicemente, quindi, liberi dall'avidità tra gli avidi! Tra gli uomini che sono avidi dimoriamo liberi dall'avidità.

200. Viviamo felicemente, quindi, sebbene non chiamiamo nulla come nostro! Saremo come i brillanti dei, cibandoci di felicità.

201. La vittoria alimenta l'odio, poiché lo sconfitto è infelice. Colui che ha lasciato andare tanto la vittoria che la sconfitta, è contento, felice.

202. Non c'è alcun fuoco come la passione; non c'è alcun male come l'odio; non c'è alcuna malattia come nel peso degli aggregati; non c'è alcuna felicità più alta del Nibbana.

203. La fame è la peggiore delle malattie, il corpo la più grande pena;
se qualcuno sa questo in verità, ciò è il Nibbana, la più alta felicità.

204. La salute è il più grande dei regali, la contentezza la migliore ricchezza;
la fiducia è la migliore delle relazioni, Nibbana la più alta delle felicità.

205. Colui che ha assaggiato il gusto della solitudine e della tranquillità, è libero dalla paura e dal male, mentre gusta la dolcezza del Dhamma.

206. La vista dei Nobili è cosa buona, vivere con loro è sempre felice; se un uomo non vede stolti, sarà sempre felice.

207. Colui che si accompagna a stolti soffre lungamente; accompagnarsi agli stolti, così come col nemico, porta sempre sofferenza; la compagnia del saggio è piacevole, come incontrare gente simile a noi.

208. Di conseguenza, si dovrebbe seguire il saggio, l'intelligente, il dotto, colui che sopporta con pazienza, che segue le regole, l'eletto; si dovrebbe seguire un uomo buono e saggio, come la luna segue il cammino delle stelle.

209.Colui che si da alla vanità, e non si da piuttosto alla meditazione, dimenticandosi il vero obiettivo aggrappandosi invece al piacere, prima o dopo invidierà colui che si è esercitato nella meditazione.

210. Che nessun uomo cerchi ciò che è piacevole, o ciò che è spiacevole. Non vedere ciò che è piacevole è sofferenza, ed è anche sofferenza vedere ciò che è spiacevole.

211. Non ami quindi l'uomo nulla; la perdita dell'amato è male. Coloro che non amano nulla e non odiano nulla, non hanno alcun impedimento.

212. Dal piacere viene il cordoglio, dal piacere viene la paura; colui che è libero dal piacere non conosce né il cordoglio, né la paura.

213. Dall'affetto viene il cordoglio, dall'affetto viene la paura; colui che è libero dal'affetto non conosce né il cordoglio, né la paura.

214. Dal desiderio sensuale viene il cordoglio, dal desiderio sensuale viene la paura; colui che è libero dal desiderio sensuale non conosce né il cordoglio, né la paura.

215. Dall'amore viene il cordoglio, dall'amore viene la paura; colui che è libero dall'amore non conosce né il cordoglio, né la paura.

216. Dall'avidità viene il cordoglio, dall'avidità viene la paura; colui che è libero dall'avidità non conosce né il cordoglio, né la paura.

217. Colui che possiede la virtù e l'intelligenza, che è giusto, dice la verità, e compie quello che gli è affidato, il mondo lo terrà caro.

218. Colui in quale è emerso il desiderio per il Nibbana, che è soddisfatto nel suo cuore, e i cui pensieri non sono sconvolti dall'amore, si dice che vada contro-corrente.

219. I propri cari, amici, e amanti augurano il benvenuto che è stato lontano a lungo, e ritorna sano e salvo.

220. Allo stesso modo il suo buon lavoro accoglie colui che lo ha compiuto, ed è passato da questo mondo al prossimo; - così come i cari accolgono un amico al suo ritorno.

221. Che un uomo lasci l'ira, che egli abbandoni l'orgoglio, che superi ogni legame! Nessuna sofferenza affligge l'uomo che non è attaccato al nome e alla forma, e che non considera nulla come proprio.

222. Colui che si trattiene dall'adirarsi come un carro che rotola a valle, io lo chiamo un bravo conduttore; gli altri non fanno altro che tenere le redini.

223. Conquista colui che è irato con la gentilezza amorevole (Metta), conquista il cattivo con la bontà; conquista l'avido con la generosità, e il bugiardo dicendo il vero.

224. Di la verità, non ti abbandonare all'ira; dai, se ti è richiesto, anche se si tratta di poco: salendo questi tre scalini ti avvicinerai agli dei..

225. Il saggi che non feriscono nessuno, e che controllano sempre il proprio corpo, essi raggiungeranno il luogo immutabile. dove, quando vi saranno giunti, non soffriranno più.

226. DI coloro che sono sempre attenti, che studiano il giorno e la notte, e che si impegnano per il conseguimento del Nibbana, le passioni avranno un termine.

227. Questo è un antico detto, O Atula, non è una novella: "Disprezzano colui che siede in silenzio, disprezzano colui che parla troppo, disprezzano anche colui che parla poco; non c’é nessuno sulla terra a non essere disprezzato.''

228. Non c'è mai stato, non ci sarà mai, né c'è ora, un uomo che è sempre disprezzato, o un uomo che è sempre lodato.

229. Se il saggio lo loda giorno dopo giorno, sapendolo essere davvero senza macchia, saggio e dotato di conoscenza e virtù, chi potrebbe mai disprezzarlo, colui che è simile a un lingotto d'oro puro? I deva lo lodano; è lodato persino dai grandi Brahma.

230 Chi mai disprezzerà quell'uomo così splendente come una gemma dal fiume Jambu? Persino i deva lo loderanno, e anche da Brahma è lodato.

231. Stai attento ai comportamenti cattivi, controlla il tuo corpo! Lasciando andare i cattivi comportamenti, coltiva i buoni comportamenti.

232. Stai attento ai discorsi cattivi, controlla quello che dici! Lasciando andare i cattivi discorsi , coltiva i buoni discorsi.

233. Stai attento ai cattivi pensieri, controlla la tua mente! Lasciando andare i cattivi pensieri, coltiva i buoni pensieri.

234. I saggi sono controllati nelle azioni, sono controllati in quello che dicono, sono controllati nei pensieri. In effetti, essi sono perfettamente auto-controllati.

235. Su sei come un foglia in autunno, il messaggero della morte è vicino a te; tu sei vicino alla tua dipartita, e non hai alcuna provvista per il tuo viaggio.

236. Rendi te stesso un'isola, lavora duramente, sii saggio! Avendo rimosso le impurità e essendo libero dalle sozzure morali tu entrerai nella dimora dei Nobili.

237. La tua vita è giunta al termine, tu sei arrivato vicino alla morte, non c'è alcun posto di riposo nella tua strada, e non hai alcuna provvista per il tuo viaggio.

238. Rendi te stesso un'isola, lavora duramente, sii saggio! Avendo rimosso le impurità e essendo libero dalla colpa, tu non entrerai più nella nascita e nella vecchiaia.

239. Che un uomo soffi via le impurità da se stesso, come un fabbro soffia via le impurità dall'argento, una a una, poco a poco, e di tanto in tanto.

240. Come le impurità ch emergono dal ferro, lo distruggono; allo stesso modo fa il lavoro di colui che trasgredisce, conducendolo sulla cattiva strada.

241. Non ripetere la recitazione è la macchia dell'apprendimento; la mancata manutenzione è la macchia della casa; l'indolenza è la macchia della bellezza; la mancanza di consapevolezza è la macchia di colui che coltiva l'attenzione.

242. La cattiva condotta è la macchia della donna, l'avidità la macchia di un benefattore; macchiati sono tutti i cattivi modi di agire, tanto in questo mondo che nel prossimo.

243. Ma c'è una macchia peggiore di tutte le macchie, -- l'ignoranza è la peggiore macchia. O mendicanti! Gettate via tutte le macchie, e diventate senza macchia.

244. La vita è facile per un uomo che è senza vergogna, ardito come un corvo, imbroglione, arrogante, aggressivo e corrotto.

245. Ma la vita è difficile da vivere per un uomo modesto, che cerca sempre ciò che è puro, che è disinteressato, calmo, senza macchia e intelligente.

246. Colui che distrugge la vita, che dice ciò che non è vero, che conduce una condotta sessuale impropria, e si dedica a bere liquori intossicanti, egli, già in questo mondo, cava le proprie stesse radici.

248. O uomo, sappi questo, che colui che non si limita si trova in un cattivo stato; abbi cura affinchè l'avidità e il vizio non ti portino al cordoglio per un lungo tempo!

249. Il mondo da in accordo alla sua fede o al suo piacere: se un uomo guarda al piatto o al bicchiere dell'altro, non troverà pace né di giorno, né di notte.

250. Colui in cui l'invidia è distrutta, e sradicata completamente, trova pace tanto di giorno che di notte.

251. Non c'è alcun fuoco come la passione, nessuno squalo come l'odio, nessuna insidia come la stoltia, e nessun torrente come l'avidità.

252. Le colpe degli altri sono percepite con facilità, ma quelle proprie lo sono ben difficilmente; un uomo esamina le colpe del vicino con dileggio, ma nasconde le proprie, così come un baro nasconde il cattivo dado agli altri giocatori.

253. Se un uomo guarda alle colpe degli altri, ed è sempre incline a essere offeso, le sue passioni cresceranno, ed egli è ben lontano dalla distruzione delle passioni.

254. Non c'è alcun cammino attraverso l'aria, un uomo non diventa santo solo attraverso i suoi atti pubblici. Il mondo si delizia nella vanità, i Buddha sono liberi dalal vanità.

255. Non c'è alcun cammino attraverso l'aria, un uomo non diventa santo solo attraverso i suoi atti pubblici. Nessuna creatura è eterna; ma chi è risvegliato non è mai scosso.

256. Non si è giusti se si decide un caso arbitrariamente: l'uomo saggio dovrebbe decidere dopo aver considerato sia quanto è giusto, sia quanto è sbagliato.

257. L'uomo saggio che decide in modo non aribrario, ma in accordo con la legge e qualcuno che salvaguarda la legge; viene chiamato 'uno che dimora presso la legge'.

258. Un uomo non è istruito perché parla molto; colui che è paziente, libero dall'odio e dalla paura, egli è chiamato istruito.

259. Non si è "versati nel Dhamma" solo perché si parla molto. Chi ascolta solo un poco, ma comprende il Dhamma, e non è distratto, egli si che si può definire "versato nel Dhamma".

260. Un uomo non è un esperto perchè i suoi capelli sono diventati grigi; la sua età può essere matura, ma può essere chiamato "vecchio invano".

261. Colui nel quale è presente la verità, la virtù, la gentlezza amorevole, controllo, moderazione, , egli che è privo dalle impurità ed è saggio, si può chiamare un esperto.

262. Non per mezzo del fine eloquio, né dell'aspetto attraente può diventare un uomo di buon cuore, se egli è invidioso, intrigante e malevolo.

263. Un uomo saggio che ha tagliato alla base, sradicato e rimosso le afflizioni morali, egli può essere chiamato a ragione un uomo di buon cuore.

264. Non radendosi la testa diventa un uomo indisciplinato che dice falsità un uomo quieto; può essere quieto un uomo che è ancora prigioniero del desiderio e dell'avidità?

265. Colui che sempre doma la sua parte cattiva, sia essa piccola o grande, egli è chiamato un uomo quieto, perché ha quietato tutto il male..

266. Un uomo non è un monaco semplicemente perché chiede agli altri l'elemosina; solo chi adotta l'intero Dhamma è un monaco, non colui che semplicemente chiede.

267. Colui che è al di sopra del bene e del male, che è casto, che passa per il mondo con saggezza, egli è con ragione chiamato un monaco.

268. Non in virtù del suo silenzio è un uomo confuso e stolto un saggio, ma uno che è saggio, come avesse una bilancia, adotta ciò che è buono.

269. Respingendo il male severamente uno è un saggio, è saggio in virtù di ciò. Chi conosce entrambe le sfere (interna ed esterna) è per ciò chiamato un saggio.

270. Un uomo non è un Nobile se sacrifica creature viventi; perché ha pietà di tutte le creature viventi, egli è chiamato un Nobile.

271. Non solo in virtù della disciplina e dei precetti, non solo grazie all'apprendimento, non nel raggiungimento gli assorbimenti più fini, non per il dormire da solo, posso io aver conseguito la felicità della liberazione che nessun essere ordinario può conoscere. Bhikku, non pensare di essere arrivato in alcun luogo finché non hai raggiunto l'estinzione dei desideri!

273. Il migliore dei sentieri è l'ottuplice; le migliori delle verità le quattro nobili; la migliore delle virtù l'assenza di passioni; i migliori degli uomini quelli che hanno occhi per vedere.

274. Questa è il cammino, non ce ne è un altro che conduca alla purificazione della comprensione. Vai per questo cammino! Tutto gli altri fanno parte dell'inganno di Mara.

275. Se vai per questo cammino, giungerai alla fine della sofferenza! Questa via è stata indicata da me, quando ebbi compreso come rimuovere le spine.

276. TU devi fare uno sforzo da te stesso! I Buddha indicano solo la strada. Sono coloro che la percorrono a liberarsi dai lacci di Mara.

277. `Tutto ciò che è creato è soggetto alla cessazione,' colui che sa e vede questo riceve solo gli effetti delle vecchie azioni; questa è la via per la purezza.

278. `Tutte le cose create sono cordoglio e sofferenza,' colui che sa e vede questo riceve solo gli effetti delle vecchie azioni; questa è la via che conduce alla purezza.

279. `Tutte le forme sono irreali,' colui che sa e vede questo riceve solo gli effetti delle vecchie azioni; questa è la via che conduce alla purezza.

280. Colui che non si alza quando è tempo di alzarsi, che, sebbene giovane e forte, è pieno di accidia, la cui volontà e pensieri sono deboli, questo pigro e inutile uomo non troverà mai il percorso verso la conoscenza.

281. Controllando ciò che dice, temperante nella mente, alcun uomo commetta torti con il suo corpo! Segua piuttosto queste tre vie di chiara azione, e conseguirà il cammino insegnato dal saggio.

282. La conoscenza è ottenuta attraverso lo zelo, a causa della mancanza di zelo la conoscenza è perduta; un uomo che conosce questo doppio percorso di guadagno e perdita dovrebbe quindi porsi in condizione perché tale conoscenza cresca.

283. Abbatti l'intera foresta (del desiderio sensuale), non solo un albero! Il pericolo viene dalla foresta. Quando hai abbattuto sia la foresta che il il suo sottobosco, allora, Bhikku, sarete liberi dalla foresta e liberi.

284. Finché l'amore di un uomo verso una donna non viene distrutto, e resta anche una sola piccola traccia di esso, la sua mente è imbrigliata, allo stesso modo del vitello che beva il latte da sua madre.

285. Abbatti l'amore per il se, come se fosse un loto in autunno, con le tue stesse mani! Realizza invece la strada della pace. Il Nibbana è stato mostrato da colui che è passato per il cancello della felicità.

286. `Qui dimorerò nella pioggia, tanto in inverno che in estate," così medita lo stolto, e non pensa alla sua morte.

287. La morte viene e porta via quell'uomo, lodato per i suoi figli, e viene trascinato via, la sua mente distratta, come un'alluvione devasta un villaggio che dorme.

288. I figli non sono di alcun aiuto, né un padre, né le relazioni; non c'è alcuna aiuto dai propri cari quando siamo di fronte alla morte.

289. Un uomo saggio e buono che conosce la sua natura mortale , dovrebbe velocemente ripulire la strada che conduce al Nibbana.

290. Se lasciando un piccolo piacere si vede un grande piacere, il saggio dovrebbe lasciare il piccolo piacere e guardare a quello grande.

291. Colui che, causando sofferenza agli altri, desidera ottenere piacere per se stesso, avvinghiato nei lacci dell'odio, non sarà mai libero dall'odio.

292. Quello che dovrebbero essere fatto è ignorato, quello che non dovrebbe essere fatto è invece fatto; i desideri della gente indisciplinata e dissennata vanno sempre aumentando.

293. Ma coloro la cui attenzione è sempre diretta al loro corpo, che non fanno quello che non dovrebbe essere fatto, e prontamente fanno quello che va fatto, i desideri di tali attente e sagge persone giungeranno a una fine.

294. Avendo ucciso la madre (il desiderio), e il padre (la presunzione), e i due re (l'eternalismo e il nihilismo), e avendo distrutto il reame (i sensi e il loro oggetti) con i loro esattori (gli attaccamenti), il Brahmana (ll risvegliato) va libero dalla sofferenza.

294. Avendo ucciso la madre (il desiderio), e il padre (la presunzione), e i due re (l'eternalismo e il nihilismo), e avendo distrutto il quinto, la tigre (il dubbio) il Brahmana (il risvegliato) va libero dalla sofferenza.

296. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e i loro pensieri sono giorno e notte rivolti al Buddha.

297. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e i loro pensieri sono giorno e notte rivolti al Dhamma.

298. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e i loro pensieri sono giorno e notte rivolti al Sangha.

299. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e i loro pensieri sono giorno e notte rivolti al proprio corpo.

300. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e la loro mente sempre si delizia giorno e notte nella compassione.

301. I discepoli di Gotama (Buddha) sono sempre ben svegli, e la loro mente sempre si delizia giorno e notte nella meditazione.

302. E' difficile lasciare il mondo per prendere la veste ocra, è difficile godere il mondo; difficile è il monastero, dolorosa la vita domestica; è penoso stare con gente con diversi valori rispetto i nostri, penoso percorrere la strada. Quindi smetti di viaggiare e di penare.

303. Qualsiasi luogo un uomo fedele, virtuoso, celebrato, e benestante sceglie, lì sarà rispettato.

304. La gente buona brilla da lontano, come le montagne innevate; le persone cattive sono invisibili, come frecce schioccate nelle notte.

305. Colui che, senza desistere, siede e dorme in solitudine, egli, sottomettendo se stesso, gioirà della distruzioni dei desideri da solo, come se vivesse in una foresta.

306. Colui che afferma di non esistere, va all'inferno; lo stesso avviene per chi dice di non aver commesso un atto, avendolo fatto. Dopo la morte sono uguali, essi sono uomini che portano i loro comportamenti cattivi nel prossimo mondo.

307. Molti uomini, sebbene vestiti d'ocra, sono mal condizionati e senza ritegno; tali negligenti vanno all'inferno in virtù dei loro cattivi comportamenti.

308. Meglio sarebbe ingoiare una palla di ferro arroventata, come se fosse fuoco vivo, che per un individuo senza alcun ritegno vivere delle elemosine dei fedeli.

309. Quattro cose consegue un uomo spietato che seduce la moglie del vicino, - una cattiva reputazione, un sonno tormentato, come terza cosa la punizione, e infine l'inferno.

310. Esiste la cattiva reputazione, e il penoso sentiero verso l'inferno, c'è il breve piacere per lo spaventato di tenere tra le le braccia un'altra spaventata, e il re che impone pesanti punizioni; di conseguenza nessun uomo pensi ala donna del vicino.

311. Come un'ottica che, se afferrata senza attenzione, produce acuti dolori, allo stesso modo l'ascetismo malamente praticato conduce all'inferno.

312. Un atto condotto sventatamente, un impegno infranto, un'obbedienza tentennante ai precetti. Tutto ciò porta ben poche ricompense.

313. Se qualcosa deve essere fatto, allora un uomo deve farlo, lo affronti con vigore! Un pellegrino sconsiderato sparge solo le proprie passioni su di un'area più vasta.

314. Una cattiva azione è meglio che non sia compiuta, in tale modo si evita di doversi poi pentire per essa; un buona azione è meglio farla, in quanto dopo averla fatta, non c'è alcun rimorso.

315. Come un forte di frontiera ben presidiato, con difese sia all'esterno che all'interno, così un uomo dovrebbe controllarsi. Nemmeno un momento dovrebbe sfuggire, perché quelli che si distraggono nel momento sbagliato, soffrono poi gravi pene, quando sono nell'inferno.

316. Coloro che si vergognano di ciò di cui non ci si dovrebbe vergognare, e non si vergognano di cosa ci si dovrebbe invece vergognare, tali uomini, avendo abbracciato false dottrine, si incamminano per la cattiva strada.

317. Quelli che hanno paura quando non c'é nulla da temere, e non hanno paura quando dovrebbero averne, tali uomini, avendo abbracciato false dottrine, si incamminano per la cattiva strada.

318. Quelli che vietano quando non c'é nulla di vietato, e non vietano quando c'é qualcosa di vietato, tali uomini, avendo abbracciato false dottrine si incamminano per la cattiva strada cattiva

319. Quelli che conoscono ciò che è proibito come proibito, è quello che non é proibito com non proibito, tali uomini, avendo abbracciato la retta dottrina, si incamminano per la buona strada.

320. Sopporterò gli abusi come un elefante in battaglia sopporto la freccia scoccata dall'arco: questo perché il mondo ha una cattiva natura.

321. Si conduce un elefante domato in battaglia, il re monta un elefante domato; domato è il migliore tra gli uomini, colui che in silenzio sopporta l'abuso.

322. I muli sono buoni, se domati, così come lo sono i più nobili cavalli, e anche gli elefanti con grandi zanne; ma chi doma se stesso è ancora migliore.

323. A cavallo di animali anche domati, nessun uomo può percorrere il percorso non percorso (il Nibbana), dove un uomo domato può andare a cavallo di un animale domato in altro modo, che è se stesso.

324. L'elefante chiamato Dhanapalaka, legato fermamente, essendo difficile da controllare, non mangia nulla in questa condizione: l'elefante desidera soltanto tornare nella sua foresta.

325. Se un uomo diventa grasso e mangia sempre di più, se è sonnolento e bighellona intorno, quello stolto, che si ciba come un maiale, rinascerà più e più volte.

326. Questa mia mente in un tempo precedente vagava come le pareva, dove inclinava, dove le piaceva; ma ora la terrò ferma completamente, al modo del domatore che con le redini trattiene il furioso elefante.

327. Non essere svagato, controlla i tuoi pensieri! Tirati fuori dalla cattiva strada, come un elefante finito nel fango.

328. Se un uomo trova un compagno prudente che cammina con lui, è saggio, e vive sobriamente, egli può camminare con lui, superando tutti i pericoli, felice, ma facendo attenzione.

329. Se un uomo non trova alcun compagno prudente con il aule camminare, che sia saggio, e viva sobriamente, cammini gli solo, come un re che abbia lasciato indietro le sue conquiste - come un elefante nella foresta.

330. Meglio è viver da soli, non c'è alcuna compagnia con uno stupido; cammini egli da solo! Non commettendo alcuna colpa, con pochi desideri, come un elefante nella foresta.

331. Occasionalmente gli amici sono piacevoli; piacevoli qualsiasi sia la ragione; un buon lavoro è piacevole nell'ora della morte; l'abbandono di tutto il cordoglio è piacevole.

332. Piacevole in questo mondo è lo stato di madre, piacevole quello di padre, piacevole quello del l'asceta, piacevole quello del religioso.

333. Piacevole è la virtù che duri fino alla vecchiaia, piacevole la fede fermamente radicata; piacevole è il conseguimento dell'intelligenza, piacevole evitare le cattive azioni.

334. La sete di un uomo sventato cresce come un parassita; passa da vita a vita, come una scimmia che cerchi cibo nella foresta.

335. Su chiunque abbia dominio questa terribile sete, fonte di veleno, in questo mondo, la sua sofferenza aumenta come una pianta infestante.

336. Da colui che ha ragione di questa terribile sete, difficile da sconfiggere in questo mondo, la sofferenza cade come gocce d'acqua da una foglia di loto.

337. Queste parole salutari vi dico, 'Voi, siete molti di voi qui assemblati, sradicate questa sete, così come chi ama un albero distrugge l'edera che lo avvinghia, così che Mara non può abbatterti più e più volte, come il ruscello piega le alghe'.

338. Un albero, sebbene abbattuto con un'accetta, è stabile fintanto che le sue radici sono al sicuro, e può crescere di nuovo, allo stesso modo, a meno che ciò che alimenta questa sete non sia distrutto, la sofferenza continuerà a tornare.

339. Questo uomo diretto male, la cui sete verso il piacere è eccessivamente forte nei 36 canali sensoriali, le onde trascineranno via.

340. Questi ruscelli scorrono per ogni dove, i parassiti continuano a diffondersi; se vedi il parassita spuntare, taglia le sue radici per mezzo della conoscenza.

341. I piaceri di una creatura sono stravaganti e lussuosi; affondando nei desideri sensuali e cercando il piacere, gli uomini subiscono la nascita e il decadimento.

342. Gli uomini, spinti dalla sete, saltano per ogni dove come una lepre catturata; incatenati e legati, subiscono la sofferenza per lungo tempo, una volta dopo l'altra.

343. Gli uomini, spinti dalla sete, saltano per ogni dove come una lepre catturata; si liberi quindi il mendicante della sete, impegnandosi verso il superamento delle passioni per se stesso.

344. Fai attenzione a quell'uomo che liberato della foresta si è dato alla vita nella foresta, ma rimosso dalla foresta, ritorna in quella stessa foresta! Sebbene libero si dibatte tra le catene.

345. I saggi non considerano un legame forte se è costituito da ferro, legno, o cuoio; ben più tenace è l'attaccamento alle pietre preziose e agli anelli, ai figli e alla moglie.

346. Quel legame che i saggi chiamano forte e che conduce verso il basso, prima o poi cede, ma è difficile conseguire ciò; dopo che finalmente lo ha reciso, la gente lascia il mondo, libera dagli affetti, lasciando indietro desideri piaceri.

347. Coloro che sono schiavi delle passioni, vengono trasportati dal ruscello, allo stesso modo di come il ragno scivola giù dalla ragnatela che ha lui stesso tessuto; quando finalmente hanno posto un termine a ciò , i saggi lasciano il mondo, liberi dagli affetti, lasciando indietro desideri e piaceri.

348. Abbandona ciò che sta prima, abbandona ciò che sta dopo, abbandona ciò che sta nel mezzo, quando vai sul l'altra riva dell'esistenza; se la tua mente è completamente libera, tu non entrerai più nella nascita e nel decadimento.

349. Se un uomo si dibatte tra i dubbi, è pieno di forti passioni, e aspira solo a ciò che é piacevole, la sua sete crescerà sempre di più, e i suoi legami saranno in effetti sempre più forti.

350. Se un uomo si delizia dall'acquietare i dubbi, e, nella perpetua riflessione, dimora in ciò che non è piacevole, egli certamente rimuoverà, anzi taglierà i legami di Mara.

351. Colui che è giunto al culmine, che non trema, che è senza sete e senza colpe, egli ha rimosso tute le spine della vita: questo qui sarà il suo ultimo corpo.

352. Colui che è senza sete e senza affetti, che conosce le parole e i loro significati, che conosce l'ordine delle lettere, egli ha ricevuto il suo ultimo corpo, è chiamato il grande saggio, il grande uomo.

353. `Ho conquistato tutto, so tutto, in tutte le condizioni della vita sono pulito da ogni macchie; Go lasciato tutto, e mediante la distruzione della sete sono libero; avendo appreso ciò da solo, a chi potrò mai insegnare?'

354. Il dono del Dhamma supera tutti gli altri doni; la dolcezza del Dhamma supera tutte le dolcezze; la gioia nel Dhamma supera tutte le altre gioie; l'estinzione della sete supera tutta la sofferenza.

355. I piaceri distruggono gli stolti, se non guardano all'altra riva; lo stolto per il mezzo della sua sete per i piaceri distrugge se stesso, come se fosse il nemico di se stesso.

356. I campi sono danneggiati dalle infestanti, l'umanità è danneggiata dalla passione; di conseguenza un dono fatto a chi è senza passioni porta grandi frutti.

357. I campi sono danneggiati dalle infestanti, l'umanità è danneggiata dall'odio:
di conseguenza un dono fatto a chi è senza odio porta grandi frutti.

358. I campi sono danneggiati dalle infestanti, l'umanità è danneggiata dalla vanità:
di conseguenza un dono fatto a chi è libero dalla vanità porta grandi frutti.

359. I campi sono danneggiati dalle infestanti, l'umanità è danneggiata dai desideri sensuali: di conseguenza un dono fatto a chi è libero dai desideri sensuali porta grandi frutti.

360. Ritegno nell'occhio è bene, bene è anche il ritegno nell'orecchio, nel naso il ritegno è bene, bene è il ritegno nella lingua.

361. Nel corpo il ritengo è bene, bene è il ritegno nella parola, nel pensiero il ritegno è bene, bene è il ritegno n tutte le cose. Un Bhikku che ha ritegno in tutte le cose, è libero da tutta la sofferenza.

362. Colui che controlla la sua mano, che controlla il suo piede, che controlla la sua parola, che è ben controllato, che gioisce dei propri risultati, che è raccolto, solitario e contento, quello è chiamato un Bhikku.

363. Il Bhikshu controlla la sua bocca, parla saggiamente e con calma, insegna il significato del Dhamma, le sue parole sono dolci.

364. Colui che dimora nel Dhamma, si rallegra nel Dhamma, medita nel Dhamma, segue il Dhamma, quel Bhikku non cadrà mai dal vero Dhamma.

365. Non disprezzi quello che ha ricevuto, né invidi gli altri; un mendicante che invidia gli altri non ottiene la pace mentale.

366. Un Bhikku che, sebbene abbia ricevuto poco, non disprezza quello che ha ricevuto, persino gli dei lo loderanno, se la sua vita è pura, e non è pigro.

367. Colui che non si identifica mai con il nome e la forma, e non si dispera di cosa non c'è più, egli è davvero chiamato un Bhikku.

368. Il Bikkhu che agisce con gentilezza, che è calmo nella dottrina del Bhudda, raggiungerà il luogo quieto, la cessazione di tutti i desideri e la felicità.

369. O Bhikku, vuota questa barca! Se è vuota, essa navigherà velocemente; avendo rimosso la passione e l'odio, tu raggiungerai il Nibbana.

370. Rimuovi i cinque, lascia i cinque, elevati sopra i cinque. un Bhikku che si è liberato dai cinque legami, egli è chiamato, `salvato dall'alluvione.'

371. Medita, o Bhikku, e non essere trascurato! Non dirigere i tuoi pensieri a quello che dona piacere così che tu non debba ingoiare una palla arroventata per la tua trascuratezza, e non gridare per il bruciore, `Questa è sofferenza.'

372. Senza conoscenza non c'è meditazione, senza meditazione non c'è conoscenza: chi ha sia la conoscenza che la meditazione è vicino al Nibbana.

373. Un Bhikku che è entrato nella sua casa vuota, e la cui mente è tranquilla, sente una gioia sovrumana quando vede il Dhamma con chiarezza.

374. Appena ha considerato l'origine è la distruzione delle condizioni del corpo, egli trova la felicità e la gioia che pertengono a coloro che conoscono l'imperituro.

375. Questo è l'inizio per un saggio Bhikku: attenzione ai sensi, contentezza, ritegno all'interno del Dhamma; avere amici nobili la cui vita è pura, e che non sono pigri.

376. Viva egli nella compassione, sia egli perfetto nei suoi doveri; allora nella pienezza della gioia egli porrà un termine alla sofferenza.

377. Come una pianta lascia cadere i suoi fiori avvizziti, gli uomini dovrebbero lasciar cadere passione e odio. O Bhikku!

378. Il Bhikku il cui corpo e lingua sono acquietati, che è raccolto, e ha respinto le esche del mondo, egli è chiamato quieto.

379. Sollevati da te stesso, esaminati da te stesso, così auto-protetto e attento vivrai nella felicità. o Bhikku!

380. Siccome il sé è il padrone del sé, il sé è il rifugio del sé, allora doma te stesso come un mercante doma un buon cavallo.

381. Il Bhikku, pieno di gioia, che è calmo nella dottrina del Buddha raggiungere il luogo quieto, la cessazione dei desideri sensoriali, e la felicità.

382. il Bhikku che, persino ancora giovane, applica se stesso alla dottrina del Buddha, illumina questo mondo, come la luna quando libera dalle nuvole.

383. Ferma valentemente il ruscello, liberati dai desideri, o Brahmana! Usando avrai compreso la distruzione di tutto ciò che é stato fatto, comprenderai anche ciò che non é stato fatto.

383. Ferma valentemente il ruscello, liberati dai desideri, o Brahmana! Usando avrai compreso la distruzione di tutto ciò che é stato fatto, comprenderai anche ciò che non é stato fatto.

384. Se il Brahmana ha raggiunto l'altra riva per entrambi gli aspetti, tutti i legami spariscono da lui che ha conseguito la conoscenza.

385. Colui per cui non esiste né questa né l'altra riva, né entrambe, lui, l'impavido e liberato, lo chiamo a buona ragione un Brahmana.

386. Colui che è consapevole, senza colpa, fermo, diligente, senza passioni, e che ha conseguito il fine più alto, lui, lo chiamo a buona ragione un Brahmana.

387. Il sole brilla di giorno, la luna risplende nella notte, il guerriero splende nella sua armatura, il Brahmana splende nella sua meditazione; ma Buddha, il Risvegliato, brilla splendidamente giorno e notte.

388. Un uomo è libero dal male, per ciò è chiamato Brahmana;
egli cammina gentilmente, per ciò è chiamato Samana; egli si è liberato della sue impurità, per questo lo chiamiamo Pabbagita.

389. Nessuno dovrebbe attaccare un Brahmana, ma nessun Brahmana dovrebbe fuggire dal suo aggressore! Vergogna a colui che colpisce un Brahmana, ancora più vergogna per colui che sfugge il suo aggressore.

390. Un Brahmana si avvantaggia non di poco se trattiene la sua mente dai piaceri della vita; quando il desiderio di fare del male sarà sparito, la sofferenza cesserà.

391. Chiamo Brahmana colui che non offende con il corpo, la parola o il pensiero, ed è controllato su questi tre aspetti.

392. Dopo che un uomo ha compreso il Dhamma come insegnato dal Ben Risvegliato, che la veneri con cura, come il Brahmana venera il fuoco sacrificale.

393. Un uomo non diventa un Brahmana per l'acconciatura dei capelli, in virtù della sua famiglia, o per nascita; chi custodisce la verità e la giustizia, è benedetto, egli è invero un Brahmana.

394. Quale è la funzione della tua acconciatura, o stolto! quale indossare una pelle di antilope? Dentro di te c'è una foresta di passioni e tu ti limiti a purificare il tuo esterno.

395. L'uomo che veste vecchi indumenti, è emaciato e coperto di vene, che vice da solo nella foresta, e medita, lui lo chiamo con buoan ragione un Brahmana.

396. Non chiamo un uomo un Brahmana in virtù della sua origine o di sua madre. Egli è in realtà arrogante e benestante; ma il povero, che è libero da tutti gli attaccamenti, lui lo chiamo un Brahmana.

397. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che ha tagliato tutti i legami, che non trema mai, è indipendente e libero.

398. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che ha tagliato frusta, cappio, e benda, che ha sbloccato la porta, e conosce la Verità.

399. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che, senza rabbia sopporta l'abuso, le percosse, e le catene, e in cui la forza della pazienza è come la forza di un esercito.

400. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che è libero dall’ira, diligente, virtuoso, privo di appetiti, sottomesso, e che ha ricevuto il suo ultimo corpo.

401. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non si afferra ai piaceri, come l’acqua a una foglia di loto, come un seme di mostarda sulla punta di un ago.

402. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che, già qui, conosce la fine della sofferenza, ha posato il suo carico, ed è libero.

403. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui la cui conoscenza è profonda, che possiede la saggezza, che conosce la via giusta è quella errata, e ha conseguito il fine ultimo.

404. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che si tiene alla larga tanto dai laici che dai mendicanti, che non frequent alcuna casa, e non ha che pochi desideri.

405. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non trova colpe negli altri, siano esse leggere che gravi, e non uccide né procura uccisioni.

406. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che è tollerante con l’intollerante, gentile con i critici, e libero dalla passioni tra la gente passionale.

407. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui dal quale ira e odio, orgoglio e invidia sono caduti come un seme di mostarda dalla punta di una ago.

408. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che pratica la retta parola, è istruttivo e libero dal parlare ruvidamente, così che non offende nessuno.

409. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non prende null nel mondo che non gli sia dato, sia lungo o corto, piccolo o grande, buono o cattivo.

410. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non alimenta alcun desiderio per questo mondo e per il prossimo, non ha inclinazioni, ed è libero.

411. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non ha disposizioni e, quando ha compreso non si domanda come, e ha raggiunto la profondità dell’Immortale.

412. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che in questo mondo è al di sopra del bene e del male, al di sopra dei condizionamenti di entrambi, libero dal cordoglio e dalla colpa e dall’impurità.

413. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che è brillante come la luna, puro, sereno, imperturbabile, e in cui tutta la spensieratezza è estinta.

414. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che ha attraversato questa strada melmosa, il mondo intransitabile e la sua vanità, che è pastas attraverso, e raggiunto l’altra riva, è riflessivo, libero dai dubbi, libero dagli attaccamenti e contento.

415. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che, in questo mondo, avendo lasciato tutti i desideri, viaggia senza casa, e in cui tutta la concupiscenza è estinta.

416. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che, lasciando tutti i rimpianti, viaggia senza casa, e in cui tutta la cupidigia è estinta.

417. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che, dopo aver lasciato tutti i legami agli esseri umani, si è elevato sopra tutti i legami agli dei, ed è libero da tutti e ognun legame.

418. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che ha lasciato ciò che dona piacere e coin che da sofferenza, che è imperturbabile, libero da tutti i germogli, l’eroe che ha conquistato tutti i mondi.

419. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che conosce la distruzione e il ritorno degli esseri attraverso le sfere dell’esistenza, che è libero dai legami, uscito per la porta della felicità e risvegliato.

420. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui il cui cammino gli dei non conoscono, né i musici celesti, né gli esseri soprannaturali, né gli uomini, le cui passioni sono estinte, e che è un Arahat.

421. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che non chiama nulla come proprio, sia esso nel tempo, nello spazio, on in se stesso, che è povero, e libero dall’attaccamento al mondo.

422. Lo chiamo a buona ragione Brahmana, il potente, il nobile, l’eroe, il grande saggio, il conquistatore, l’imperturbabile, il realizzato, il risvegliato.

423. Lo chiamo a buona ragione Brahmana colui che conosce le sue vite passate, vede il paradiso e l’inferno, ha raggiunto la fine delle nascite, è perfetto nella conoscenza, un saggio, e le cui perfezioni siano tutte perfette.


Trad. a cura dell’autore
Google+ Profile


Top